martedì 22 novembre 2011

PINO RANDO: LA NAVE IN FONDO AL MARE


PINO RANDO
LA NAVE IN FONDO AL MARE
Galata Museo del Mare
Calata De Mari - Porto antico - Genova
dall'11/11 all'11/12/2011

“La nave in fondo al mare”, è il titolo della mostra di Pino Rando, allestita dall’11 novembre all’11 dicembre 2011, nella Saletta dell’Arte al Galata Museo del Mare. Presentata da Luciano Caprile e da Sandro Ricaldone, con il Patrocinio del MiBAC - Soprintendenza Archeologica della Liguria.
L’esposizione comprende una ventina di opere tra cui ceramiche, acrilici ed istallazioni realizzate riutilizzando materiali di scarto quali vetro, carta, polistirolo e piombo.
I lavori esposti tracciano il percorso di un ventennio, dal 1993, data di “Frammenti” prima mostra in S. Maria di Castello a Genova, all’ attuale ospitata al Galata Museo del Mare. In questi anni la costante ricerca da parte dell’artista di contaminazioni tra archeologia e arte, espresse anche nelle recenti mostre - nel 2010 “L’acqua nella casa dell’acqua e il suo Spiritus Loci” nella antica cisterna romana restaurata, nell’area archeologica del Varignano e nel 2011 “Le Veneri Giganti” al Museo Preistorico dei Balzi Rossi a Ventimiglia - trovano un filo conduttore nelle sue opere, che portano i segni del naufragio della nave oneraria ritrovata dopo 2000 anni nel golfo di Diano Marina. Nelle installazioni della “Nave dei Giganti” il relitto, riemerso con gli strumenti dell’archeologia, ora al Galata Museo, idealmente riprende nel tempo il viaggio interrotto, con le sue dotazioni di bordo e il suo equipaggio, rappresentati nelle sculture-ceramiche.
Sulla nave…“figure allungate, essenziali, raggruppate, cresciute su steli come enormi fiori espressivamente appassiti sul nascere. Sono i vessilli di un’arcaica presenza umana. Pino Rando li ha chiamati Giganti e invadono la scena determinandone il clima di sofferta e ancestrale memoria. Sono costituiti di materiale plastico e in una successiva composizione conducono la loro struttura su una barca di alluminio specchiante capace di riflettere sull’osservatore emozioni lontane, elargite dal cuore impenetrabile di questi naviganti dello spirito precipitati fino ai nostri giorni da un passato resuscitato dalla notte dei tempi.
L’artista genovese, dopo averli saggiati e sperimentati su una lunga sequenza di carte, che hanno recuperato una storia prodotta dall’inconscio più remoto di ciascuno di noi, ha dunque consegnato questi anonimi protagonisti alla tridimensionalità. Tale approccio concettualmente riguarda gran parte dell’impegno di Rando da leggere attraverso l’uso di materiale riciclato che chiama in causa il vetro, la carta, il polistirolo e il piombo di scarto. In tal modo la storia minima e magari trascurabile del mezzo operativo prescelto riconquista nella trasformazione un’evidenza inattesa. L’arte del nostro tempo propone simili sorprese quando è l’idea a determinare il valore del lavoro concluso a prescindere dai mezzi che l’hanno favorito. Se tale è l’approdo più evidentemente palpabile nell’attuale occasione espositiva, altri passaggi formali sono da indagare con attenzione nel percorso creativo dell’artista. La ceramica, il bronzo, il marmo, l’ardesia sono alcuni dei materiali altri che vengono presi in considerazione da Pino Rando, come possiamo constatare nella sequenza di opere scandite nel tempo”. Testo di Luciano Caprile
La mostra è compresa nel biglietto d’ingresso al Museo negli orari di apertura del Galata Museo del Mare.