mercoledì 31 luglio 2013

MARIA ANTONIETTA BREDA: IL TEMPIO DELLA NOTTE - OLSCHKI 2013

MARIA ANTONIETTA BREDA
IL TEMPIO DELLA NOTTE
Architettura ipogea nei giardini paesaggistici
Olschki, 2012
collana "Giardini e paesaggio"

Proposito dell’autrice è di far conoscere due Templi della Notte realizzati nei primi decenni dell’Ottocento, ancora oggi esistenti in Lombardia, e di indagare e svelare i caratteri di questa affascinante architettura del giardino paesaggistico europeo.
Il primo Tempio, già noto ai cultori della materia ma mai studiato, fu costruito dentro una delle grotte artificiali del parco paesaggistico del Conte Ambrogio Uboldo a Cernusco sul Naviglio, il secondo, sconosciuto e scoperto per caso, fu realizzato trasformando una ghiacciaia e costruendo attorno ad essa una grotta artificiale nel parco paesaggistico di Villa Batthyany presso Gorla.
I due ipogei sono stati esplorati, rilevati e studiati adottando tecniche speleologiche e rifacendosi al metodo proposto dall’Archeologia del sottosuolo.
Il libro riporta i risultati derivanti dalla ricerca sul campo e dallo studio di documenti d’archivio e della letteratura.
Completano l’opera scritti e incisioni d’epoca relativi alla costruzione delle grotte artificiali e al Tempio della Notte di Scönau a cui guardano i due casi lombardi.

Maria Antonietta Breda, classe 1960, è ricercatrice e docente di Storia dell’Architettura presso il Politecnico di Milano. Ha dedicato e dedica la sua attività di ricerca ai temi della conoscenza e valorizzazione del patrimonio architettonico, in particolare di giardini storici, di paesaggio e di architetture sotterranee antiche e moderne. Con l’Associazione Speleologia Cavità Artificiali Milano ha tenuto seminari sulle Cavità Artificiali presso università italiane e partecipato a congressi nazionali e internazionali. Ha condotto ricerche a Bolsena, Colico, Milano, San Cosimato, Triora. è co-responsabile della collana Hypogean Archaeology dei British Archeological Reports di Oxford, diretta dalla Federazione Nazionale Cavità Artificiali.