mercoledì 26 marzo 2014

CRISTINA MOROZZI: TERRIFIC DESIGN - 24 ORE CULTURA 2014

CRISTINA MOROZZI
TERRIFIC DESIGN
24 Ore Cultura, 20/3/2014

C’è una deriva nel design contemporaneo, sfumata come un arcobaleno estivo, difficile da etichettare. Non appartiene al kitsch da sempre trasversale all’estetica, perché non ha una connotazione popolare. Anzi, si propone come manifestazione alta e virtuosistica della creatività applicata ad oggetti d’uso. Varie sono le sue espressioni, paradossalmente, tante quanti i creativi che la praticano, dedicandosi alla realizzazione di pezzi di bravura, con applicazione e perizia quasi ossessive. Si nutre di varie abilità: ebanisteria, scultura, intaglio, assemblaggio, collage, riciclaggio, trasformazione, ricamo, tricot… Attraversa varie tendenze, dal surrealismo al dadaismo, dallo zoomorfismo all’antropomorfismo. Utilizza le materie più disparate, con un occhio di riguardo al recupero, resuscitando in forme mirabolanti vasetti di yogurt, catarifrangenti d’auto, lenti di occhiali, peluche ecc. I creativi della nuova generazione paiono interessati a ritrovare l’unità tra ideazione e realizzazione, tra mente e mano, e gli studi diventano “botteghe” in cui si sperimenta e si lavora con le mani. Per contrappunto, quanto più la tecnologia informatica consente di creare virtualmente forme fantasmagoriche, tanto più i giovani designer s’impegnano a realizzare manufatti in legno, in resina, in carta, inventando nuovi compositi e cercando di adattare tecnologie sofisticate a effetti tradizionali. La funzionalità diventa un optional, l’obiettivo è la meraviglia e, magari, il disgusto: quel salutare sussulto che tocca lo stomaco prima ancora della ragione.