sabato 22 marzo 2014

GIACINTO CERONE - MACRO, ROMA







GIACINTO CERONE
a cura di Benedetta Carpi de Resmini
MACRO
via Nizza 138 - Roma
dal 20/3/2014 al 7/9/2014

In occasione dei dieci anni dalla scomparsa di Giacinto Cerone (1957–2004), il MACRO celebra, dal 21 marzo al 7 settembre 2014, uno dei maggiori protagonisti del secondo Novecento italiano con una mostra sulla sua produzione di opere su carta, molte delle quali inedite, a cura di Benedetta Carpi De Resmini.
Una selezione di disegni, provenienti da collezioni pubbliche e private, sarà esposta nella Project Room 1, spazio del museo dedicato ai protagonisti che hanno formato le radici storiche della contemporaneità.
La tensione emotiva e la fisicità espressiva tipiche delle sculture di Cerone, emergono con la stessa dirompenza nelle oltre trenta opere su carta, che rientrano a pieno nel processo creativo dell’artista. I tagli, le torsioni, la lacerazione della materia plastica si trasformano sulla carta in segni nervosi, profili vibranti, grumi di colore, eseguiti impiegando tutto il corpo, steso a terra.
Liberandosi del peso della materia, Cerone spande sul piano orizzontale del foglio la potenza del segno. Opere di grandi dimensioni, come la serie delle Ofelie, o degli Argonauti, manifestano una continua e incessante sperimentazione capace di trasformare un elemento naturale - la fioritura di un arbusto, i viluppi di un panno, le figure senza volto - in una visione alchemica. Per Cerone nel disegno le cose cessano di essere ciò che sono per divenire ciò che noi desideriamo che siano. Come un’alchimista lavora con entrambi le mani, disegna con potenza da destra verso sinistra o viceversa contemporaneamente.
A completare il percorso espositivo sarà esposta una nutrita documentazione costituita da fotografie, lettere, scritti, estratti di periodici e cataloghi, tutti provenienti dall’Archivio Giacinto Cerone che ha reso possibile, grazie alla sua collaborazione, la realizzazione di questa mostra.

Il MACRO inoltre pubblicherà un quaderno che comprende una ricca documentazione di immagini, oltre testi critici inediti. Il volume fa parte della linea editoriale MACRO- Quodlibet.

Giacinto Cerone (Melfi 1957 – Roma 2004) dopo aver frequentato il Liceo Artistico, si trasferisce a Roma dove, presso l'amico Giuseppe Appella, frequenta lo Studio Internazionale di Arte Grafica l'Arco. La sua produzione artistica si esprime nell'uso di diversi materiali come legno, gesso, plastica (moplen), ceramica, ghisa e marmo.
Nel 1990, per iniziativa di Mauro Zammataro e Corrado Bosi (Galleria Graffiti Now), con la collaborazione di Roberto Monti, si trasferisce per un breve periodo ad Albisola, dove presso le Ceramiche S. Giorgio realizza le prime opere di ceramica.
Nel 1993, in occasione di una mostra alla Galleria Maurizio Corraini di Mantova, sposterà il lavoro sulla ceramica presso la Bottega Gatti di Faenza, che rimarrà il suo punto di riferimento fino alla fine. Sempre nel 1993 realizza i primi grandi gessi per la mostra alla Galleria Bonomo di Roma.
Negli stessi anni, dalla Lucania, gli vengono spedite placche di moplen che lavorerà in contemporanea alla vetroresina. Nel 1997 inizia la collaborazione con la stamperia Bulla di Roma.
Tra il 1999 e il 2000 frequenta l'Associazione Incontri Internazionali d'Arte entrando nella collezione di Graziella Lonardi Bontempo.
Nel 1999 realizza una grande installazione scultorea nello Spazio per l'Arte Contemporanea Tor Bella Monaca. L'anno successivo e poi nel 2003 è alla Galleria David Gill di Londra con due personali. Del 2001 è la mostra al Palazzo delle Esposizioni di Faenza: qui incontra Emilio Mazzoli che gli commissiona i primi e unici marmi eseguiti nello Studio Nicoli di Carrara, che rimarranno in esposizione permanente nella collezione Mazzoli. Nel 2006 gli viene dedicata una sala al Museo della Scultura di Matera, nel 2007 una retrospettiva al Museo Pericle Fazzini di Assisi. Del 2011 è la prima retrospettiva alla GNAM, Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma.