domenica 15 giugno 2014

UNA "SITUAZIONE" NELL'ARTE DEGLI ANNI '50 - GALLERIA DEL PONTE, TORINO





UNA "SITUAZIONE" NELL'ARTE DEGLI ANNI '50
Gallizio - Simondo - Soshana - Cherchi - Garelli
Galleria del Ponte
Corso Moncalieri 3 - Torino
dal 9/5/2014 al 9/7/2014

Gallizio, Jorn e Simondo dopo la fondazione del “Primo laboratorio di esperienze immaginiste” nel 1955 e l’uscita del primo numero della rivista Eristica nel 1956, organizzano il “Primo Congresso mondiale degli artisti liberi” ad Alba cui prendono parte numerosi artisti fra cui Baj, Sottsass ed altri arrivati dall’estero.
Successivamente presentano nei locali dell’Unione Culturale di Torino, la Manifestazione Internazionale per una Bauhaus Immaginista (Manifestate a favore dell’Urbanismo Unitario), con un programma di conferenze e una mostra cui partecipano oltre a Gallizio, Simondo e Jorn, Franco Garelli, Sandro Cherchi e Constant.
In quel periodo Gallizio e Simondo conoscono Guy Debord con cui - insieme a Michèle Bernstein, Walter Olmo, Ralph Rumney ed Elena Verrone - fonderanno l’anno successivo l’Internationale Situationniste.
Questo fu un movimento rivoluzionario in campo politico ed artistico, con radici nelle avanguardie dell’inizio del Novecento. Formatosi nel 1957 restò attivo in Europa per tutti gli anni sessanta, aspirando ad importanti trasformazioni sociali e politiche.
Programma dell’Internazionale situazionista è il creare situazioni, definite come momenti di vita concretamente e deliberatamente costruiti mediante l’organizzazione collettiva di un ambiente unitario e di un gioco di eventi. Le situazioni vanno create tramite l’Urbanismo Unitario, un nuovo ambiente spaziale di attività dove l’arte integrale ed una nuova architettura possano finalmente realizzarsi. I situazionisti si propongono di inventare giochi di una nuova essenza, ampliando la parte non mediocre della vita, diminuendone, per quanto possibile, i momenti nulli.
Nel 1959 Pinot Gallizio conosce Soshana, pittrice di origine viennese, con cui lavora a Parigi e ad Alba, ed insieme producono opere che dimostrano ispirazione reciproca. Gallizio ne scrive al suo gallerista di Monaco, Otto van de Loo, come di “risultati formidabili”.

Immagine: Pinot Gallizio e Soshana, 1960