domenica 27 settembre 2015

DIEGO MARCON: FRANTI, FUORI! - CAREOF/DOCVA, MILANO




DIEGO MARCON
FRANTI, FUORI!
a cura di Martina Angelotti
Careof - DOCVA
via Procaccini 4 - Milano
22/9/2015 - 6/11/2015

Nell'arco di sei mesi di residenza a Careof, Diego Marcon ha intrapreso un percorso erratico all'interno dell'archivio video di Careof, rispondendo così all'invito di Performing Archive. FRANTI, FUORI! è la mostra che conclude questa esperienza.
L'archivio si è svelato gradualmente, mostrando ogni sua piega. Diego Marcon ha ripercorso le tracce visive lasciate dagli artisti che quarant'anni fa hanno fatto la storia del cinema sperimentale italiano e da quelli che, successivamente, hanno contribuito all'evoluzione di quel linguaggio. Non si è trattato solo di un incontro ravvicinato con un materiale -in alcuni casi sconosciuto all'artista, in altri famigliare, in altri ancora complice- ma di assorbirlo per poi abdicarvi a favore di una personale operazione speculativa. Lasciare che qualcosa si staccasse da uno sfondo per farlo affiorare su una superficie fatta perlopiù di celluloide, colla, inchiostri, graffi.
Franti non ha un corpo, non ha un volto. É semmai un carattere, tosto e tristo (Edmondo De Amicis cit.) il cui vizio o virtù si stabiliscono “fuori luogo” e “fuori campo”. Cuore della mostra, cinque film pensati come un unico emisfero cerebrale, cinque cedimenti, cinque colpi di testa dipinti su minuscoli centimetri di pellicola rossastri. (Untitled 01;02;03;04;05 – head falling, 2015). Altri elementi fanno da satellite ai film, contribuendo a formare un succedersi di richiami visivi e sonori.
Una scultura da esterno, simile a un nano da giardino, ma in formato extralarge, segna lo spazio-tempo di una scena in cui siamo invitati a muoverci senza il soccorso di cartelli, mappe, bussole, stelle polari.

"Questa mostra è particolarmente dedicata ai ragazzi delle scuole elementari, i quali sono tra i nove e i tredici anni, e si potrebbe intitolare: Mostra d'un anno, fatta da un alunno di terza d'una scuola municipale d'Italia. Ora guardate questa mostra, ragazzi: io spero che ne sarete contenti e che vi farà del bene".